Pianeta TERRA

Genova,  li 04/11/2017

Nell’ambito della Settimana dedicata al  pianeta Terra, Il Consiglio Nazionale dei Geologi, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare e del Territorio, ha organizzato, sull’ intero territorio nazionale, un evento di carattere geologico (Geoevento), incentrato soprattutto sui rischi idrogeologici cui il ns. Paese è soggetto e sullo stato di  dissesto idrogeologico in cui il ns. Paese  versa.

Il CNG ha delegato i vari Ordini geologici regionali affinchè  si attivassero allo scopo.

L’Ordine Regionale dei Geologi della Liguria in parte ha contattato direttamente i Dirigenti Scolastici cui proporre l’attività divulgativa, in parte ha lasciato tale compito ai singoli geologi  iscritti all’Ordine, fra quelli che ovviamente hanno  dato disponibilità; ogni relatore ha organizzato la lezione  senza vincolo alcuno, secondo l’esperienza e la conoscenza del proprio territorio maturate e secondo la propria sensibilità.

La Società ASD SMS Pescatori Prà  (di cui il sottoscritto è socio) ha contattato la Scuola Media Villa Ratto di Prà, organizzando logisticamente l’incontro presso il Salone del Centro Remiero di Prà. Presenti 45 ragazzi, facenti parte della 1a C e della 1a D, accompagnati dalla Prof.ssa Lina Sabatino e da altre tre docenti.

 

La lezione è stata tenuta dalle ore 9.30 alle ore 11.30 circa, con circa 10 minuti di intervallo centrale, in cui i soci della SMS Pescatori Prà presenti ( Frinco, Iris, Paola, Betta) hanno distribuito agli scatenati ragazzi merendine  e bevande varie.

Di concerto con la Prof.ssa Lina, si è ritenuto importante iniziare la discussione spendendo qualche parola sullo stato del Pianeta Terra :

“il Pianeta Terra come entità finita, sia per spazio sia per risorse, mentre la razza umana è in continua espansione”…….”le interazioni in atto tra l’uomo e l’ambiente, geologico e non”….”la crescita demografica dal 1850 ad oggi, e le previsioni al 2050”…. “l’approccio che la cultura occidentale ha sempre avuto con l’ambiente, dominato dal concetto che la natura debba essere soggiogata e sfruttata”…… “l’uomo rappresenta, con il suo sovrappopolamento, la fonte di maggior inquinamento del Pianeta”…. “i consumi dovrebbero essere relazionati alle risorse del Pianeta  e stabilizzati in loro funzione”……..”noi siamo gli ultimi arrivati sul Pianeta Terra, abbiamo acquisito un’eredità di risorse e di bellezza straordinaria, che attraverso conoscenza , consapevolezza, rispetto ed amore dobbiamo conservare e tramandare alle generazioni future, e non distruggere”…..

 

Si è poi cercato, portando esempi concreti eclatanti, di rendere i ragazzi partecipi delle evidenze dei maggiori problemi che la Natura presenta :

“la crisi e l’ inquinamento idrici, lo scioglimento dei ghiacciai polari e montani e le loro conseguenze, la desertificazione e l’inquinamento da fitofarmaci e pesticidi in relazione ai terreni agrari, l’effetto serra legato all’utilizzo dei combustibili fossili (carbone, petrolio, gas metano), l’abbattimento delle foreste, il problema degli incendi, l’utilizzo crescente di risorse minerarie e di materiali lapidei, il problema dei rifiuti (le isole di plastica che si muovono sugli Oceani), il rischio  sismico e quello vulcanico, il dissesto idrogeologico (rischio geologico da frane ed alluvioni)”…….

 

Partendo dal presupposto che la Terra vive  e si muove, e che il suo involucro superficiale è suddiviso in porzioni dette zolle che si spostano una rispetto l’altra, e che  tale movimento è all’origine della nascita di nuovi mari, delle orogenesi, del vulcanesimo, della sismicità, che tutti questi fenomeni sono legati tra di loro, che sulla superficie terrestre operano numerosi agenti atmosferici e fisico-chimici ( pioggia, grandine, neve, vento, gelo-disgelo, etc..), si è introdotto il concetto di Dissesto Idrogeologico, come una  delle manifestazioni della dinamica della parte superficiale della crosta terrestre, conseguenza della sua interazione con l’uomo e le sue attività.

Si è parlato poi delle precipitazioni atmosferiche (che in parte evaporano, in parte ruscellano  ed in parte si infiltrano), della morfologia che caratterizza la Liguria, fornendo  qualche dato pluviometrico ligure, cercando sempre esempi concreti con cui dare visibilità e forma ai concetti enunciati.

Dopodichè, attraverso l’utilizzo di campioni di roccia, di campioni di terra, di una caldarella in plastica, di una bottiglia di vetro colma d’acqua e del martello geologico per frammentare gli spezzoni di carota in roccia, si è cercato di spiegare: come dalla disgregazione della roccia madre si formi il suolo, definendolo come parte più superficiale della crosta terrestre, in cui hanno sede gli apparati radicali delle piante; come l’acqua venga assorbita dalla terra sciolta e come invece corra velocemente su asfalto e/o cemento (concetto di tempo di corrivazione);  come l’acqua non penetri dentro la roccia sana e compatta ma possa scorrere solo nelle fratture che si formano nelle rocce sia a causa della dinamica crostale sia a causa degli agenti atmosferici; come quindi l’acqua possa fuoriuscire dalla roccia sotto forma di sorgente.

Si è spiegato  loro che le frane e le alluvioni sul Pianeta ci sono sempre state, che il mestiere dei rilievi è quello di essere erosi e di franare, ma che l’erosione provocata od accelerata sia una malattia della civilizzazione.

Si è fatto qualche accenno alle cause specifiche delle frane e delle alluvioni.

Si è parlato poi del costo sociale altissimo del dissesto idrogeologico, dell’importanza della prevenzione, del fatto che per motivi economici  la tecnologia si contrapponga alla Natura, anziché assecondarla.

Si è quindi accennato alla Protezione Civile, spiegandone la struttura sul territorio nazionale e la funzione principale, vale a dire quella di soccorrere le popolazioni in emergenza.

Sul finire sono stati proiettati, commentandoli, 2 filmati :

  • Il primo, girato in allora dall’amico (e socio della SMS Pescatori Prà) Gianni Ferrando, riguardante l’esondazione del Rio S. Pietro a Prà del 23 Settembre 1993; si è ricordata l’unica vittima che ci fu, il Dott. Achille Dapelo, quale medico di grande competenza e quale persona sempre in aiuto delle persone meno abbienti.
  • Il secondo, riguardante l’esondazione del Torrente Bisagno nel 2011, all’altezza di Borgo Incrociati.

 

Sono state mostrate poi alcune foto dell’alluvione del Torrente Leira a Voltri del 1970.

 

Per concludere, si sono visionate con i ragazzi alcune foto da me scattate durante l’ attività lavorativa riguardanti :

  • La frana di Via Monte Cucco su Rio Fagaggia a Prà del 2014
  • La frana di Arenzano Pizzo del 2016
  • La frana di Via Capolungo a Nervi del 2014
  • I lavori, su Rio Fereggiano, per l’allargamento della sezione idraulica di deflusso (accennando ad alcuni metodi di consolidamento strutturale dei versanti) del 2016
  • L’alveo attuale del Rio Burba a Bolzaneto, invaso dalla vegetazione
  • L’alveo attuale del Torrente Polcevera all’altezza di Bolzaneto, reso pulito e sgombro dalla vegetazione
  • Il torrente Polcevera in piena nel 2014
  • La frana di Molini di Triora, dove tutte le abitazioni sono state dichiarate inagibili.

L’ intento principale è stato quello di accendere una fiamma  nei ragazzi, cercando di trasmettere loro sia la consapevolezza e la presa di coscienza dell’importanza dei temi trattati, sia l’esperienza del mio vissuto quotidiano lavorativo, sia il mio amore per la natura.

Non so se il risultato sia stato raggiunto; certo è che le loro continue domande e la loro attenzione (fino ad un certo punto, è chiaro….) mi hanno fatto molto piacere, e rappresentano uno sprone per fare meglio e di più  in futuro.

Un ringraziamento a Frinco, Paola, Iris, Betta.

Un ringraziamento al consiglio direttivo dell’ ASD SMS Pescatori Pra’ che ha avvallato il progetto.

Un ringraziamento all’amico Luca Sivori ed a tutti gli amici del Consiglio dell’Ordine.

Un ringraziamento particolare  a mia moglie Paola.

 

                                                                                           

                                                                                            Fabio Poggio